Traversata del M. Scinouz (1999 m)

Scinauz in cartina topografica.

Qui sopra: Scinouz a sinistra e, separato da una sella, il M. Torre; dietro al Torre il Montasio.

In previsione di un folle progetto che ho in mente, cioè salire il Scinouz dal M. Torre, ho voluto conoscere i sentieri che salgono dai versanti Sud e Nord così da avere una via di discesa senza problemi una volta che riuscissi nelle mie bizzarre intenzioni.

Saliamo da Sud da S. Caterina per un sentierino che qualcuno del luogo ha discretamente segnalato.

La storia del Scinouz è stata raccontata da molti nel web e non serve che ci ricami sopra pure io. Basti sapere che in cima fu istallato dai giapponesi un radar per anticipare l'arrivo dei missili di Kim Jong-un. I nipponici chiamavano questo monte Scinauz-yama e i mughi li chiamavano mugo-matsu. Sì perché hanno i mughi anche in giappone, sapete.

Quella struttura che si vede nelle foto è la stazione a monte della funivia che i giap utilizzavano per tirare su tonnellate di Saikebon.

Quando si arriva sotto le rocce la cosa si fa interessante.

La stazione a monte della Saikebonvia; notare il camminamento coperto che collegava la stazione agli alloggi: qui è stata inventata la famosa "siamo fuori dal tunnel-el-el-el"

Paesaggi dalla vetta. A proposito di vetta: la croce è stata posizionata su una quota più bassa della vetta, occupata dalle istallazioni militari. Presso la croce gli scienziati hanno trovato tracce del rarissimo Protanus francutti L. in associazione con l'eziologo Buna buna e l'ineffabile organismo biennio Dux Sancta Sabinae.

Altri ritrovamenti presso la piazzola dell'elicottero.

Dovrebbe essere rimisurato il Scinouz poiché la vetta è stata spianata dai giap e sostengo sia di qualche metro più bassa di quello dichiarato dalle carte topografiche.

Scendiamo felici verso Nord.

Lontana è la malga Biffil.

Un sentiero ardito s'indirizza verso la malga.

Scende infine sui pascoli.

Si vede il vallone Nord del Scinouz che abbiamo disceso.

La strada è ancora lunga fino al M. Cerchio dove, la dolce Chicca, nostro gentile appoggio logistico, ci viene a recuperare. Grazie Chicca, non metto la tua foto per non far sbavare i maschietti.